Si chiama Turritopsis Nutricula la medusa eterna.
Le ricerche sulla diffusione di questa particolare medusa e che risalgono a circa dieci anni fa, sono state realizzate dalla dottoressa Maria Pia Miglietta del centro di ricerche di Zoologia e Antropologia presso l'Università di Napoli, istituto capeggiato dal professor Ferdinando Boero.
La Turritopsis Nutricula comunemente nota come medusa immortale, è un idrozoo della famiglia Oceaniidae capace di ritornare alla fase coloniale sessualmente immatura, una volta raggiunta la maturità sessuale.
Al riguardo và precisato che il primo a scoprire le particolarità di questa medusa fu, poco più di quindici anni fa, il professor Giorgio Bavestrello, che specificò con apposita relazione il potere di “transdifferenziamento” della T.N., vale a dire la capacità di regressione con la produzione di nuove funzioni biologiche una volta raggiunta la fase di maturità.
La notizia se da una parte ha affascinato gli studiosi dall’altra desta preoccupazione in quanto è assai probabile che a generare la presenza di queste nuove specie sia proprio l’assenza dei pesci dovuta all'eccessivo sfruttamento dei mari.
Tutto ciò non è difficile pensarlo, in quanto la natura ci insegna che l’assenza di un tipo di predatore porta inevitabilmente all’arrivo di un altro predatore, spesso più forte e capace di destabilizzare l’equilibrio dell’ambiente marino, come nel nostro caso.
Tuttavia, gli studiosi continuano nelle ricerche nel tentativo di intercettare l’interruttore genetico che innesca il processo del “transdifferenziamento” . Se ciò dovesse accedere tale “interruttore” potrebbe essere inserito dove non c’è e magari essere utilizzato - ad esempio- nella repressione di alcune gravi malattie.
