E così si è giunti alla conclusione.
Un lavoro durato anni che grazie a quello spirito di squadra, aimè oggi in via di estensione, ha consentito di svelare un mistero rimasto dormiente per lunghi anni nello specchio acqueo dei fondali acesi a 40 metri di profondità, un mistero parzialmente seppellito tra miti e antiche leggende a due passi del regno di Polifemo.
Le accurate indagini condotte dal Capitano L.C. Andrea Di Mauro, peraltro effettuate anche oltre continente, hanno permesso, quindi, di identificare correttamente in Taikosan Maru quel relitto conosciuto, in tempi antichi, come “Vapuri” e, successivamente, come piroscafo “Terni” e di cui, comunque, si sapeva poco e niente.
Il Capitano non è un subacqueo ed è egli stesso a dichiararlo in un tratto del libro, ma che quel relitto non poteva essere il Terni Lui lo sapeva molto bene, lo aveva letto e studiato silenziosamente spulciando pagina per pagina fiumi di libri storici della sua preziosa raccolta.
E così’ attraverso il supporto dei “nostri occhi”, quelli di Carmelo La Rocca, Guido Capraro, Giuseppe Strano, Mauro Galeano ha ricomposto un puzzle come pochi esperti di settore avrebbero potuto fare e che a conclusione delle indagini è stato coronato con la posa di una targa bronzea dedicata.
“IL FANTASMA DELLA TIMPA” opera scritta da Mario Gangi in collaborazione con Guido Capraro e la cui direzione editoriale è stata curata da Paolo Dossena e Leonardo Lodato, contiene il racconto delle vicissitudini del piroscafo Taikosan Maru, così come descritte dal Capitano, ma anche racconti inediti riguardanti cene conviviali, caffè letterari e avventure nel Mare di sotto di tutti noi subacquei che il Mare lo amiamo e lo rispettiamo da sempre.
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