La nave a vapore Arturo Volpe era un simbolo della ricostruzione della flotta mercantile tedesca dopo la Seconda Guerra Mondiale. Era una nave da carico piccola e lenta, con una storia unica e unica nel suo genere. Nel 1973, mentre navigava verso Napoli, una tempesta si scagliò sulla nave causando danni allo scafo. Il comandante cambiò rotta per mettersi in salvo, ma purtroppo il carico si spostò causando la capovolgimento della nave. L'equipaggio di 17 persone finì in acqua, i soccorsi arrivarono rapidamente ma purtroppo ci furono 3 morti e 14 feriti. Il relitto della Arturo Volpe rappresenta un pezzo importante della storia navale e deve essere preservato, per questo la Ecosfera nel 2009 ha chiesto alla Soprintendenza un provvedimento di tutela.
La notte del 26 febbraio 1973, la nave a vapore Arturo Volpe affrontava le tempeste del mare, mentre navigava verso Napoli con un carico di legname russo. Lo scafo della piccola nave resisteva alle onde violente, ma il carico si spostò improvvisamente causando il capovolgimento della nave. I 17 membri dell'equipaggio finirono in acqua, ma i soccorsi arrivarono rapidamente. Purtroppo il bilancio fu tragico: 14 feriti e 3 morti.
La stessa tempesta causò l'affondamento della nave Island Creta nelle acque di Milazzo, trasportava un ingente carico di sigarette di contrabbando e probabilmente ad appiccare l'incendio fu lo stesso comandante, Nicola Papakiritsis, nel tentativo di distruggere le prove illegali.
Il relitto della Arturo Volpe rappresenta l'unico reperto storico della nascita di alcune società armatrici tedesche e la Ecosfera nel 2009 chiese alla soprintendenza un provvedimento di tutela per preservarlo.
La nave, ormai abbandonata, giaceva sul fondo del mare, ricordo di una tragica notte di tempesta. Ma per gli appassionati di storia marittima, diventò un'attrattiva turistica dove poter ammirare l'opera della natura e dell'uomo.